I Navigli - Guida Turistica

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Naviglio Grande
  Il Naviglio Grande è un canale navigabile dell'Italia settentrionale, situato in Lombardia. Nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi di Tornavento, 23 chilometri a sud di Sesto Calende e finisce nella darsena di Porta Ticinese a Milano. Ha una pendenza totale di 34 metri su una lunghezza di 49,9 km. Nel ramo Tornavento - Abbiategrasso ha una larghezza variabile dai 22 ai 50 metri, mentre nel ramo Abbiategrasso-Milano si restringe anche fino a 15 metri riducendosi a 12 nel tratto terminale. La portata è di 63 m³ di acqua al secondo, ridotta a 12 all'ingresso in darsena, a motivo delle 116 bocche irrigatorie che danno acqua ad un comprensorio di circa 50.000 ettari. Il Naviglio Grande, è stato il primo ad essere realizzato in Europa, e storicamente il più importante dei Navigli milanesi, nonché una delle grandi opere di ingegneria che sin dall'alto Medioevo strutturano il territorio lombardo, consentendo lo sviluppo dei commerci, dei trasporti e dell'agricoltura. Probabilmente le sue origini vanno ricondotte ad un fossato di difesa contro Barbarossa, scavato nel 1157 tra Abbiategrasso e Landriano. Nel 1177 inizia la realizzazione del "Navigium de Gazano" effettuando uno scavo all'altezza di Tornavento per prelevare l'acqua dal Ticino. I lavori si interrompono praticamente subito, di fronte ad ostacoli apparentemente insormontabili, per riprendere due anni dopo, nel 1179. Viene costruita una diga e l'acqua viene incanalata verso Turbigo, Castelletto di Cuggiono, Bernate e Boffalora puntando verso Gaggiano che viene raggiunto nel 1233. Per questi primi 30 chilometri di canale vennero impiegati oltre 50 anni di duro lavoro, effettuato da operai armati solamente di badili e picconi. Per aumentarne la portata, nel 1239, si realizzano opere di presa dalle parti di Turbigo. Nel 1258 il Naviglio Grande è alle porte di Milano, servono soldi per proseguire e vengono imposte nuove tasse per finanziare gli scavi. I lavori si fermano di nuovo di fronte all'opposizione del popolo e soprattutto del clero. Una completa navigazione del Naviglio fu possibile solo a partire dal 1272, quando, ad opera di Giacomo Arribotti furono conclusi i lavori di abbassamento e allargamento del fondo; il canale arrivò presso il ponte di Sant'Eustorgio, all'altezza cioè dell'attuale Porta Ticinese, e Milano fu collegata al Lago Maggiore, tramite il Ticino.
Naviglio Pavese
  Il Naviglio Pavese è un canale artificiale che unisce Milano a Pavia, parte del sistema dei navigli lombardi. Il naviglio si estende dalla darsena di Porta Ticinese, proseguendo a Sud nel territorio del pavese, fino alla confluenza con il Ticino, dopo aver attraversato la città di Pavia. Tra Milano e Pavia è formato da due tratti quasi rettilinei, che fanno gomito nella cittadina di Binasco. Fino circa alla metà del XX secolo fu intensamente utilizzato per la navigazione mercantile; gli ultimi barconi da trasporto lo percorsero nel 1965, oggi viene utilizzato esclusivamente come canale irriguo. È lungo circa 33 km su cui si susseguono 14 conche per il superamento del dislivello. Fu iniziato nel 1564, ma dopo solo vent'anni la costruzione fu interrotta alla seconda conca, appena fuori Milano. Tale conca prese il nome di Conca Fallata, cioè sbagliata, perché per oltre due secoli non servì a nulla. Infatti la costruzione non veniva ripresa, un po' per le difficoltà tecniche, un po' per l'opposizione dei commercianti di Pavia che temevano che un collegamento diretto tra Milano e il Ticino avrebbe messo in crisi i commerci della città. Solo nel 1807 i lavori ripresero, e il Naviglio fu inaugurato nel 1819. Proprio la Conca Fallata è stata oggetto di un utilizzo alternativo: la produzione di energia elettrica, con un impianto molto moderno per sfruttare i 4,5 metri di dislivello. Un più antico canale, non navigabile, corre parallelo al Naviglio tra Binasco e Pavia, appena al di là della ex statale 35, e prende il nome di Navigliaccio.
Naviglio Martesana
  Il Naviglio Martesana (anche noto come Naviglio Piccolo), è uno dei navigli milanesi. Il Martesana è un canale artificiale largo dai 9 ai 18 metri, profondo da uno a 3 metri e lungo circa 38 km (di cui alcuni interrati) che collega Milano con il fiume Adda dal quale riceve le acque nei pressi di Trezzo sull'Adda. Il nome originario dato al naviglio era Naviglio Piccolo, prese in seguito il nome Martesana dal nome del contado attraversato. Nel suo percorso attraversa i territori dei comuni di Trezzo sull'Adda, Vaprio d'Adda, Cassano d'Adda, Inzago, Bellinzago Lombardo, Gessate, Gorgonzola, Bussero, Cassina de' Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Vimodrone; entra nel territorio di Milano seguendo via Padova e scorrendo all'aperto fino a Cassina de' Pomm (angolo di via Melchiorre Gioia). In passato transitava dalla fossa dell'Incoronata e dal laghetto di San Marco e alimentava la fossa interna dei navigli, attualmente, dopo la confluenza con il torrente Seveso dà origine, nei pressi di Porta Nuova al Cavo Redefossi che scorre sotto i viali della cerchia dei bastioni fino a Porta Romana, segue corso Lodi e finisce in un condotto, coperto da poco, parallelo alla via Emilia fino a confluire nel Lambro.
  Il Naviglio di Bereguardo è uno dei canali artificiali, destinati originariamente alla navigazione interna, che sono stati scavati tra il basso Medioevo e il XIX secolo nel Milanese. In particolare, il naviglio di Bereguardo, iniziato già nel 1420, fu realizzato in gran parte tra il 1457 e il 1470 per volontà di Francesco I Sforza duca di Milano. Si stacca dal Naviglio Grande ad Abbiategrasso, e si dirige verso sud, raggiungendo Bereguardo presso il Ticino, dopo circa 19 km. Ha una caduta di circa 24 metri, che viene superata con 12 conche. Le imbarcazioni che dal Po, risalendo il Ticino nel suo primo tratto, volevano raggiungere Milano, dovevano essere trasbordate via terra su questo canale, risalendo il quale raggiungevano il Naviglio Grande e quindi la città. Il canale decadde all'inizio del XIX secolo, quando fu completato il Naviglio Pavese, che, grazie a un grandioso sistema di chiuse, mette direttamente in comunicazione Milano con il Ticino, a breve distanza dalla sua confluenza col Po. Attualmente funge da canale di irrigazione.
  Il Canale Muzza è una diramazione del fiume Adda. Nella parte del territorio posto ad ovest dell'Adda (compreso nel quadrilatero degli odierni paesi di Lodi, Mulazzano, Paullo e Zelo Buon Persico), venne attuato un progetto di bonifica. Dopo tale bonifica divenne disponibile, a partire dal VII secolo, un esteso territorio di terra fertile e coltivabile rendendo indispensabile le operazioni di irrigazione. Il proprietario di questi terreni, un certo Tito Mutio (periodo di Pompeo), fece fabbricare uno sbarramento sul fiume nelle vicinanze di Paullo ed una derivazione che rendesse possibile l'irrigazione dei suoi terreni; queste acque vennero denominate "acquae Mutiae" cioè appartenenti alla famiglia Mutia. Tempo dopo, verso il 1150 circa, i terreni passarono all'ospedale Brolio di Milano. Nel 1218, terminate la varie guerre presso la città di Lodi, Federico II assegna il canale ai Lodigiani, ai quali viene attribuita la costruzione (dal 1220 al 1230 circa) della parte del canale Muzza a valle di Paullo (risulta quindi che l'attuale canale abbia origini naturali tra Truccazzano e Paullo ed artificiali a monte di Truccazzano e a valle di Paullo). Verso la metà del Cinquecento, il canale Muzza fu sottratto a favore del Ducato di Milano dal governatore spagnolo Ferrante Gonzaga e, dopo varie vicissitudini giudiziarie, fu per sempre assoggettato al demanio.