I Navigli - Guida Turistica

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.: I NAVIGLI
 I Navigli di Milano sono dei canali artificiali costruiti fra il 1179 (Naviglio Grande) e il XVI secolo (Naviglio Martesana) che avevano lo scopo di permettere il raggiungimento della città sia dal Ticino sia dall'Adda. Sui Navigli transitò, oltre ad innumerevoli altre merci dirette a Milano, il marmo di Candoglia usato per la costruzione del Duomo di Milano, in tempi più recenti furono utilizzati per il trasporto delle bobine di carta dirette alle rotative del Corriere della Sera. Nella seconda metà del XIX secolo, in seguito all'introduzione dei tram, si iniziò a ipotizzare la copertura dei tratti cittadini dei navigli, copertura iniziata solo nel 1929. Attualmente il termine "Navigli", a Milano, identifica i due tratti scoperti del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese che si insinuano in città fino all'altezza di piazza XXIV Maggio e in senso più generale l'area compresa fra i due navigli caratterizzata dalla presenza di numerosi locali notturni. Le tracce dell'idea di far giungere a Milano lo sbocco al mare negato dalla natura si perdono nelle cronache di tempi di molto anteriori alla progettazione e realizzazione del primo naviglio. Fin dall'antichità molti dei numerosi corsi d'acqua che circondano la città avevano subito deviazioni per essere condotti in città ma nessuno dei fiumi o torrenti aveva le dimensioni sufficienti per divenire ciò di cui la città sentiva il bisogno. Sia il Seveso, che attraversava la città per poi finire nel Lambro, sia il Lura (chiamato Nirone nel suo tratto inferiore) che scorreva a occidente di Milano erano corsi d'acqua di dimensioni modeste, l'Olona pur essendo distante dal centro, nel medioevo fu deviata nel suo corso per confluire nel Nirone, assumendo il nome di Vetere, alimentando la fossa che circondava le mura medievali della città. Nel corso del tempo il continuo fabbisogno di acqua da parte della florida economia della città e le esigenze di irrigazione fecerò sì che si iniziò a progettare il congiungimento del Ticino con l'Adda. Le esigenze difensive avevano già portato alla costruzione di due fossati difensivi, chiamati fosse interne:
-la prima era quella alimentata dal Seveso e scorreva lungo le attuali vie Montenapoleone, Durini, Verziere, Delle Ore, Pecorari, Da Cernobbio, Maddalena, Cornacchie, Stampa attraversava via Circo, costeggiava via Cappuccio, via Nirone, Corso Magenta, Via San Giovanni sul Muro, Largo Cairoli, Via Cusani, Dell'Orso, Monte di Pietà, per gettarsi nella Vettabbia fra Porta Lodovica e Porta Ticinese.
-la seconda fossa interna, chiamata Naviglio Interno, fu costruita nel 1155 e subito distrutta nel 1158 ad opera del Barbarossa ma prontamente ricsotruita per essere nuovamente distrutta quattro anni dopo sempre dal Barbarossa. Il tracciato del fossato ricostruito nel 1167 corrisponde alle attuali vie Fatebenefratelli, Senato, San Damiano, Visconti di Modrone, Francesco Sforza, Santa Sofia, Molino delle Armi, De Amicis, Carducci, Piazza Castello e via Pontaccio. La costruzione del Naviglio Grande cominciò nel 1179, il primo tratto si limitò a collegare il Ticino con Gaggiano nel 1187 arrivò a Trezzano e nel 1209 fino a Milano presso la chiesa di Sant'Eustorgio. Risale al 1386 la posa della prima pietra del Duomo al quale Gian Galeazzo Visconti aveva destinato i marmi ricavati dal Lago Maggiore, fu necessario quindi creare un collegamento fra il Naviglio Grande e la Fossa interna per permettere alle barche di giungere al laghetto di Santo Stefano (nei pressi dell'Ospedale Maggiore). Si poneva il problema del superamento del dislivello fra i due corsi d'acqua, fu inventato il meccanismo della conca realizzata nel canale di collegamento che si trovava in via Arena. Il primo meccanismo utilizzato fu molto rudimentale e dispendioso, si trattava in pratica di costruire ogni volta un muro di legname a poppa delle imbarcazioni per permettere il loro innalzamento fino al livello della fossa interna, il muro veniva costruito e demolito ad ogni passaggio di imbarcazione con dei tempi incompatibili con la richiesta di materiale da parte del cantiere del Duomo. Fu quindi studiato e messo a punto il meccanismo della conca permanente, la prima fu in via Arena e in seguito venne costruito un sistema di conche. La soluzione del problema dei dislivelli fece guardare con ottimismo alla realizzazione di nuove imprese, un canale diretto a Pavia e il congiungimento con l'Adda.